Nel 1843 la marchesa Maria Maddalena Alamanni Uguccioni, vedova di Pietro Filippo, erede della marchesa Eleonora Strozzi, fece erigere un tabernacolo sul lato destro di via del Paradiso a confine della proprietà. La costruzione, una semplice edicola con cancello di ferro, ospitava all’interno una grande croce di legno che mostrava, come era in uso, gli strumenti della tortura di Gesù e con alla base il monte santo in pietra a sei cime. L’autore di questa croce è un frate tal Baldassarre Audibert, conosciuto come Baldassarre delle Croci. Il tabernacolo, distrutto nel 1973 a causa della costruzione della nuova via Saffi, fu ricostruito nel 1996 dalla Venerabile Misericordia di Campi Bisenzio, ricollocata e restaurata la croce e una nuova lapide in marmo con su inciso : A RICORDAR CHI PER TE MORIO. SPESSO TI SONO O VIATOR DAVANTE. DIMMI FORMASTI IN TANTE VOLTE E TANTE. UN SOL PENSIER CHE T’INNALZZASSE A DIO.
Questo luogo da sempre detto “la CROCE“ è rimasto solo nella mente di alcuni anziani per le soste dei parroci durante le processioni chiamate “ROGAZIONI“. Le rogazioni, dal latino rogare ( pregare insistentemente ), sono antichi atti di penitenza: si supplicava il Signore, invocando la Sua benedizione per il lavoro e i frutti dei campi, come recita un verso di un’antica sequenza “ ut fructus terrae dare et conservare digneris te rogamus audi nos ! “. Queste pie pratiche si svolgevano nella giornata del 25 Aprile chiamate le “ Maggiori “ e nei tre giorni che precedono la festa dell’Ascensione le “ Minori “. A san Lorenzo le Maggiori raggiungevano il chiesino delle Miccine, mentre le altre si snodavano per le vie della parrocchia. Oggi purtroppo queste tradizioni sono quasi scomparse, c’è ancora qualche sacerdote, che nonostante i dettami postconciliari, le tiene ancora vive. Un consiglio quando passiamo da qui, anche se indaffarati, cerchiamo di alzare lo sguardo e ricordiamoci che i tabernacoli sono muti testimoni della nostra memoria.
(Franco Masi)