Nella cappella a destra dell’altare maggiore, chiamata cappella della Madonna del Carmine, ammiriamo il bellissimo altare in pietra e nell’urna illuminata con luci caratteristiche la bella statua dell’Immacolata con le tipiche caratteristiche iconografiche: la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle. Questa disposizione, risalente agli anni ottanta, fu voluta dal parroco don Aroldo Carotti. L’immagine in gesso fu acquistata nel 1943 dal parroco don Ottavio Conti, e custodita per molti anni in un armadio nella grande stanza a sinistra dell’abside oggi nuova sacrestia. Il cappellano don Onorio Masetti , in occasione dell’anno Mariano 1953- 1954 indetto dal papa Pio XII, per solennizzare e ricordare quell’anno, iniziò alcuni lavori nella chiesa: eliminò il pulpito in legno, le basi dei due altari rimasti al centro della navata dedicati: quello a destra al Sacro Cuore di Gesù e quello a sinistra a San Giuseppe. Il giorno 8 Dicembre 1954 inaugurò il fonte battesimale, battezzando per la prima volta due bambini della parrocchia. Prima, tutti i nati della parrocchia di San Lorenzo, venivano battezzati al fonte battesimale della pieve di Santo Stefano. Decise infine che la statua dell’Immacolata fosse sempre esposta sull’altare maggiore sotto il Crocifisso in occasione dei matrimoni a protezione delle nuove famiglie; da allora la statua fu chiamata la Madonna degli sposi. Con la costruzione della nuova chiesa, anche questa statua, come molte altre, cadde nell’oblio. Cerchiamo ora di ricordare le trasformazioni di questo bellissimo altare. L’inventario del 10 maggio 1871, redatto dopo la morte del parroco Francesco Papini e la visita pastorale del card Elia Dalla Costa del 1936, ci ricordano di “ un’ immagine rappresentante la Madonna dei dolori ”. Si tratta della statua della Madonna Addolorata con volto e mani di stucco e abito di seta nera che fino al 1957 era collocata entro la nicchia sull’altare e come ci ricorda don Ottavio Conti: “ di ordinario rimane coperta “. “ L’Addolorata “ , assieme all’altra statua vestita “ La Divina Pastora “, vennero distrutte su disposizione dell’arcivescovo Elia Dalla Costa. Il parroco don Onorio Masetti utilizzò i fregi d’oro della veste dell’Addolorata per confezionare una casula bianca con banda rossa ancora esistente. Nel 1962 infine si rimise a nuovo l’altare, ricavando una grande urna per collocarvi il SS.Crocifisso che il 28 di Ottobre venne traslato dall’altare della Compagnia di San Girolamo e , come vuole la tradizione, dopo i solenni festeggiamenti ricoperto con un drappo rosso. Ai piedi del Crocifisso viene posto, come in passato, il tronetto con il quadro della Madonna del Carmine. Come amante della tradizione, avrei preferito che questo bel quadro restasse per sempre al posto stabilito dai nostri antenati, e questo mio desiderio sia di stimolo a riprendere la devozione interrotta restituendo l’Immagine alla venerazione del nostro popolo.
“ La fede, la storia,la tradizione del popolo di san Lorenzo a Campi”.
Franco Masi